GLI SVILUPPI DEL KAMISHIBAI
Il kamishibai si sviluppò in Giappone, nel periodo tra le due guerre mondiali, grazie alla combinazione di tre fattori: la diffusione dell’uso della bicicletta, la crisi economica che colpì il paese tra gli anni Venti e Trenta e l’avvento del cinema sonoro. I primi artisti del kamishibai, infatti, erano per la maggior parte narratori benshi, una disciplina che consisteva nel commentare, con buona intensità drammaturgica, i film muti di allora. Lentamente l’avvento del sonoro fece restare senza lavoro migliaia di benshi, che iniziarono l’attività di narrazione in strada: si stima che nella sola Tokyo vi fossero almeno 3.000 kamishibaiya (cantastorie kamishibai), e oltre 30.000 in tutto il Giappone.
In quel periodo, quindi, non era raro che una figura in sella a una bicicletta equipaggiata con un portapacchi contenente il teatro in legno (butai), le tavole illustrate e dei dolciumi da vendere, manifestasse la sua presenza per strada battendo due bastoni di legno solitamente legati da una corda (hyōshigi, 拍子木). I bambini della zona accorrevano per comprare dolciumi e ascoltare le storie narrate dal kamishibaiya, che solitamente erano di tre tipologie: un racconto buffo per i più piccoli, una storia d’amore per le ragazze e una di sapore avventuroso per i ragazzi, in modo da accontentare proprio tutti!